Maternità spirituale ed esercizio dell’autorità in Marianna Amico Roxas

Marianna Amico Roxas, fin da quando ricevette dalla Superiora della Compagnia di Milano, Giulia Vismara, l'incarico di giudare il Gruppo di San Cataldo, avvertì che Dio la chiamava alla missione di essere "madre" per le giovani che avrebbero aderito all'invito di consacrarsi al Signore nella Compagnia di S. Orsola, nella diocesi di Caltanissetta.
Dalla viva voce di Giulia Vismara Marianna aveva appreso il pensiero di S. Angela che nei Legati e nei Ricordi, rivolgendosi alle Responsabili della Compagnia, affida loro il compito di essere "madri" che, "a guisa di attentissime pastore" devono prendersi cura delle "pecore" loro affidate, conoscerle, curarle, incoraggiarle...
La vita del gregge è veramente legata alla capacità del suo pastore di giudarlo...
Marianna Amico Roxas aveva assimilato molto bene questi pensieri e li traduceva nella sua vita; basta leggere quanto ha scritto nel 1928 alla Vicaria e alle Assistenti: "...Confido in voi! Cioè nel vostro zelo. Voi sarete le vigilanti pastorelle, sorelle e madri onorande, come dice S. Angela, ed unite insieme di un sol pensiero e di un sol cuore, intente a sostenere e guidare il celeste gregge di S. Angela... Ora io desidero vivamente che in principio di Quaresima vi sia il pascolo di una buona predicazione, in forma di ritiro".
Marianna capì che doveva esplicare l'esercizio dell'autorità con l'essere guida, soprattutto nella vita spirituale, di ciascuna figlia, avendo per tutte un amore materno, capace di intuire i bisogni materiali e spirituali delle figlie (anche quando esse non sanno manifestarli) e mettendosi al loro servizio.

Leggendo le lettere di Marianna Amico Roxas ci accorgiamo subito che esse sono, nella maggior parte, un momento e uno strumento di dialogo fatto di materna attenzione e di confidenza filiale.
Certo sarebbe molto interessante conoscere dalla viva voce di coloro che hanno avuto la grazia di starle accanto, di parlarle, di ascoltarla, tutte le sfumature della sua maternità che si manifestava nell'amore personale, nei consigli dati con grande dolcezza, nell'affabilità di tutta la sua persona, nella sua grande capacità di ascolto e di interessamento.
 Incontrava le Figlie ad una ad una e per tutte aveva una parola di conforto, un'attenzioe particolare: teneva tutte scolpite nella mente e nel cuore.
E' una madre che ama tanto le sue figlie e che, anche se è costretta a stare lontana, con lo spirito è sempre vicina a loro.
"Malgrado la lontananza, la mia mente è con voi, e la vostra è qui con me, e tutti i nostri pensieri sono concentrati in uno solo: amore di riconoscenza a Gesù".
"Non ho voluto farvi sapere prima ciò che ho sofferto per non tenervi angustiate".
"Abbiate pazienza e pensate che la separazione è più penosa per me che per voi".
"Mentre avevo il pensiero a voi tutte, mi trovavo in chiesa pregando più del solito... il sacerdote mi porse due particole... Una per me, pensai, ed una per le Figliuole di San Cataldo".
"Ho sofferto sempre il mio patire per il vostro bene".
"Scrivimi come stai e alle figliuole che vedi dai sempre il mio affettuoso saluto esortandole a stare calme e fiduciose nel Signore".
"...sono con voi e la lontananza e questo forzato ritardo a tornare mi lega maggiormente a voi".
E alle Assistenti dice: "Non le figliuole hanno bisogno di me, ma io ho bisogno di esse".
Si mostra sempre sollecita per la salute fisica delle sue figlie; ascoltiamola, sfogliando le sue lettere.
"Vorrei che tu andassi a Caltanissetta per farti visitare da un bravo medico, dott. Giannoe... è necessaria una visita accurata e una cura energica".
"Se ti capita di andare in campagna ne ho pure piacere perché vedo che hai tanto bisogno di migliorare in salute".
"Farebbe bene ad aspettare che passi questo freddo per recarsi a Palermo".
"Curati molto e comincerai ad uscire quando sarai del tutto libera di ogni disturbo e rinfrancata di forze: Sai che le ricadute sono peggiori della prima malattia".
 "Ho piacere che tu stia un po' di tempo costì, non fosse altro per riposarti e godere un po' di tranquillità. Deponi quindi ogni timore e profitta di questa buona occasione per curare il corpo e anche lo spirito...ti raccomando di non stancarti e di stare all'orario per il vitto, specialmente alla mattina. Nutrisciti bene e ti ricordo di usare il pane leggero. Piglia poi tutto il riposo che ti è necessario, dormendo anche dopo il pranzo (almeno un'ora)".
"So che sei migliorata col raffreddore...ma ti raccomando vivamente di non alzarti finché hai qualche decimo di febbre e la tua temperatura normale per ora sarà sotto 37. Del resto con questo tempo conviene stare molto cautelate".
"Dirai a Grazia che il giorno precedente alla partenza deve prendere cibi leggeri. Al pranzo riso e due uova, alla sera altre due uova ed altrettante la mattina, con pochissimo pane. Domattina spedirò uno scatolo di iniezioni per Grazia che deve fare subito. Sono doppie e bisogna riempire due volte la siringa".
"Grazia Alessi prenda per ora 4 o 5 uova al giorno se ne sente il bisogno e al mio ritorno farà le iniezioni. Maria Tilli si continua (a stare male) deve andare dal medico Mancuso (il piccolo); i mezzi li ha per ora e deve comprare tutto ciò che le ordina".
"Randazzo può digiunare i primi quattro giorni. Poi tre volte per settimana, dato l'indebolimento e le altre ragioni". "...mi dici che ti senti già poco bene e allora devi piuttosto riguardarti e non uscire finché non sei del tutto ristabilita; anche le altre figliuole non si espongano troppo al freddo se hanno l'influenza".
"Sono contenta che il dottore ha fatto ambedue le operazioni e speriamo che la povera figliuola si rimetta bene in salute come prima. Raccomando a C. Carletta di non uscire quando il tempo è umido".
"Se la ferita di Catalda manda sangue bisogna dirlo al medico".
"...dille che per ubbidienza prenda tre uova al giorno e mezzo litro di latte, diviso come meglio le va ...le dirai che prenda la pastina, con olio, oppure riso in poca quantità e qualche boccone di pane. S'intende che deve evitare qualunque lavoro pesante".
"Alla mattina quando non si sente, si alzi più tardi e se sente il bisogno vada anche a letto più presto. Dopo le iniezioni di nucliarsitol, faccia quelle di arsenito di ferro, cominciando dal 1° grado. Tutto ciò è necessario che lo faccia, perché se dovrà subire l'operazione (per una vera necessità) bisogna che prima si fortifichi".
"Ti raccomando di cautelarti. Se t'insiste la tosse vorrei farti prendere quelle pillole che giovano tanto". "Procura di nutrirti e riposarti anche trascurando qualche cosa". "Per la salute: procura di seguire la cura indicata...non affaticarti troppo...vedi di limitare l'apostolato".
"Credo faresti bene a farti osservare e curare dal dott. Gino Papa, so che ha curato bene una persona di S. Cataldo con un male più grosso del tuo".
"Non avendo febbre appena il tempo si rimette sforzati di uscire. Si intende se non sei raffreddata".
"...procura di averti cura e stare ancora in campagna. E' la migliore delle cure, l'aria pura e il riposo".
Tutte le lettere rivelano Marianna Amico Roxas autentica maestra spirituale. Leggendole, possiamo farci subito un'idea della solidità dei suoi insegnamenti, che hanno come centro Gesù Eucaristia.
Marianna Amico Roxas sprona le sue figlie a vibere nell'abbandono fiducioso alla volontà di Dio, che guarda sempre con amore di predilezione le sue spose, a non lasciarsi abbattere dalle prove, ma a lottare con umiltà e con tenacia.
Traccia veramente un cammino di perfezione, che certamente lei per prima ha intrapreso, basato sull'amore a Gesù Eucaristia e Crocifisso, sull'osservanza amorosa della Santa regola, sulla fiducia verso i Superiori e sulla preghiera costante, umile, ricca di fede.
"Egli ti ha scelta tra mille e nessuno potrà toglierti al suo amore. Non darti troppa pena per le imperfezioni e difetti in cui puoi cadere; ti basti che tu non vuoi volontariamente cadere in alcuna colpa. Apriamo il cuore alla speranza..."
"Tieniti sempre disposta a fare la volontà di Dio e mostrati docile e gentile coi tuoi. I nostri parenti vedano in noi ricopiato il carattere della S. Madre e cioè piene di dolcezza e soavità... Durante il giorno pensa a Lui e vivi della sua vita eucaristica, nascosta e tutta amore per le anime".
"L'osservanza delle proprie regole è la migliore delle pratiche religiose".
"Non sono le pratiche esterne, sia pur solenni e devote, che ci devono bastare per contentare lo Sposo delle anime nostre, ma è un nuovo movimento del cuore, un palpito sempre nuovo, è soprattutto un atto della più ferma volontà di sempre meglio perseverare, di tigliere dal nostro cuore qualche cosa, anche un'ombra che dispiace a Gesù e che perciò ci tiene da Lui lontane e fredde nel suo divino servizio". 
"La preghiera e l'ubbidienza sono state sempre le armi dei santi e di chi vuole seguire Gesù Cristo".
"Bisogna che ci formiamo uno spirito umile, ma anche uno spirito semplice ed una coscienza tranquilla per distinguere la vera umiltà".
"Procura poi, mia cara, di continuare ad ascoltare la voce di Dio... Il tuo programma, anzi il tuo santo ideale sia di farti piccola piccola innanzi a Dio, innanzi a tutti".
"La meditazione continua sulla Passione sia il nostro pascolo".
"Siate ognuna l'ostensorio di Gesù!"
"Tenete il cuore nel raccoglimento, in quel religioso silenzio in cui l'anima si eleva e trova la sua felicità perché più vicina a Nostro Signore".
"Leggi sempre qualche buon libro...Non trascurare neppure l'Imitazione di Cristo..."
"Quanto mi dispice il tuo turbamento irragionevole. Perché fare così? mancare di confidenza con Gesù Sacramentato che dimentica sempre i nostri mancamenti, quando ve ne sono, pur di unirsi alle anime nostre? Egli così assetato di amore di riparazione, di conforto in mezzo a tanti mali che opprimono ed oltraggiano il suo Cuore SS... Non è questo timore eccessivo che vuole il Cuore di Gesù, ma amore, amore confidenziale! Stasera, per ubbidienza, dirai il Ricordatevi alla Madonna ed un Pater Ave e Gloria al Cuore SS. di Gesù perché domattina ti diano lume e confidenza". 
"Non mi piace che conservi quel ricordo, pur umiliante come tu dici; sono miserie, e di fronte all'amore che ti deve consumare, sono meno di niente. La amantissima Maddalena che cosa ricordò più, quando corse ad abbracciare i piedi del suo Gesù? Niente, niente, tutto dimenticò. Vinse l'amore e basta!" 
"Vedo che Gesù si fa sentire all'anima tua. Egli, il Maestro divino fa tutto e, misteriosamente talvolta, conduce l'anima là dove Egli vuole e per il nostro maggior bene. Te l'ho detto tante volte, Egli, questo Sposo divino, ti ama di un amore speciale e non ti direi queste parole (che hanno un gran valore)
se non me lo ispirasse Egli stesso. Sì, mia dilettissima, abbi fede nei superiori intorno a questo argomento, essi non ti possono ingannare ed il loro giudizio per le vocazioni è frutto di tante preghiere e tante lotte! Approvo il tuo vivo desiderio della seconda solenne professione. Sì, cominciala a desiderare, a pregustare. E' quella la vera consacrazione, è il paradiso in terra, è la pienezza della felicità, il gaudio supremo che sembra non potersi contenere titto nell'animo! E' il momento in cui la nostra povera anima si sente sollevare in alto, consumata, assorbita tutta nell'Amore eterno nell'unione perfetta con un giuramento che mai nessuno potrà fare venir meno...Ma per raggiungere ciò, prega e fai quanto ti proponi. A somiglianza di suor Teresa del Bambino Gesù e anche di altre nostre consorelle mettiti nelle perfetta indifferenza e cioè prendi tutto da Gesù in pace, e il patire interno ed esterno e tutte le tribolazioni. Prega Gesù che ti dia l'intelligenza della croce. Per la religiosa tutto sta nel patire e senza di ciò non può dirsi Sposa di Cristo".
"Gesù vuole che tu deponi ai suoi piedi una volta per sempre la tua volontà e poi che ti accosti a Lui con più confidenza, con un cuore più grande, più generoso! E sempre con la sicurezza assoluta che Egli ti ama, di amore particolare e ti ha arricchita con la più grande di tutte le grazie, qual è la santa vocazione! Questo dev'essere il pensiero che ti deve dominare e che ti aiuterà a praticare meglio la virtù. Il nostro dev'essere un continuo pensiero di riconoscenza, di amore, e di profonda umiltà, un'umiltà però coraggiosa e confidente, diversamente cadremmo nell'avvilimento che è l'opposto di questa virtù...Nulla dunque ci scoraggi, nulla ci rattristi, e anche con la croce benedetta, stiamo liete".
"Il Signore ci lavora in tutte le maniere, ma l'anima ne resta fortificata e il dolore non fa che purificarci ed elevarci a Dio sommo nostro amore".
"Soprattutto orazione orazione, cioè il cuore e la mente a Dio. Ne verrà senza dubbio la pratica della vera virtù, la vera perseveranza":
"Andiamoci preparando tutte per la patria celeste. E' là la nostra dimora eterna! E con quanto impegno dovremmo attendere alla nostra santificazione!".
"Ciò che più importa è che viviate in un totale abbandono alla volontà di Dio. Egli è Dio di amore e veglia di continuo sulle anime sue e se Gli sono fedeli le conduce misteriosamente sì ma in modo sublime per quella via che è propria delle anime elette e che porta al possedimento pieno dell'amore divino. Per far ciò, dunque, amore alla santa regola, semplicità coi superiori, preghiera umile e piena di fede... E poi fiducia, fiducia che in breve si può acquistare la virtù".
"Con la vicaria... vi riunirete... vi fermerete mezzorz in cappella facendo una breve meditazione... Scpo di questa riflessione delle assistenti perché d'ora innanzi si formino anime generose, ardenti, oserei dire inabissate nell'amore di Dio".
"...Non sei tranquilla... Sono le solite onde agitate che ci devono essere nella vita spirituale. Ma domani ancora una volta, e sarà sempre così, Gesù ti darà il pane della consolazione con la guida dell'anima e tutto sarà finito".
" E' solo l'umiltà che ci aprirà le porte del paradiso".
"Tutto permette il Signore per provare la nostra fedeltà e ... per elevarci". 
"Sì, è Gesù che batte alla porta del tuo cuore, distaccandoti da tutto, per elevarti a quella vita di perfetta unione, che è poi il principio della vita del paradiso. Così è definita la vita religiosa. Certo vi saranno anche le oscurità, ma è sempre lavoro della grazia e non mancherà il divino artefice di sostenerti e di ridarti lumi e comprensione". 
"Poi preghiera, preghiera sempre più intensa, unione, carità con tutte, fede nei superiori".
"Ricordati che la vita religiosa è lotta, ma con la confidenza in Dio e accanto alla Vergine SS. tutto si vince e si è felici".
"Ricordati che noi religiose siamo di Gesù, di Gesù solo e nessuno può amarci quanto ci ama Lui".
"La protezione della Madonna è miracolosa, infallibile quando si è animati da viva fede".
Come una vera madre, Marianna Amico Roxas si preoccupa del bene delle sue figlie e, quando lo ritiene necessario, le corregge con fermezza e le consiglia con dolcezza e con profonda umiltà.
"Rispondo a certe tue frasi molto inesatte, scusami. La debolezza nel secondarte la fantasia non fa dubitare di altri buoni e santi pensieri che hanno per base la vocazione. Anche la religiosa può cadere nei pensieri fantastici (uno dei difetti della vita spirituale) ma c'è all'opposto la ragione e l'ubbidienza che fa distinguere... Dunque hai avuto due timori che non hanno fondamento. E procura di allontanarli, per stare costì tranquillamente e profittare della villeggiatura che ti può fare del bene...". (pag.182)
"Hai lasciato Gesù per due giorni? Perché tanta ritrosia? Egli ha tanto bisogno del nostro amore e ce lo chiede quale amante appassionato! Ed è così pieno d'indulgenza amorosa con le anime deboli! Perché dunque non confidare e tutto dimenticare per andare a Lui? Come vorrei che la stella della docilità in questo punto ti guidasse per farti giungere all'amore intimo e generoso dell'Amor nostro!.."
"Non credo vi sia da correggewre in te la tenerezza poiché non ne hai esageratamente per nessuno. Piuttosto dovresti badare ad essere più breve nel parlare, cioè meno minuziosa e ciò anche per le cose temporali, che non siano spirituali. In generale quando devi esprimerti con chiunque, procura di dire quanto basta per farti capire. Non so se mi spiego, ma neanche di quanto ti avverto devi preoccuparti. Sii più calma e darai piacere a Gesù. Se l'ho anch'io questo difetto, dimmelo
francamente e avvertimi pure di tutto ciò che è difettoso in me".
"Quanto al vestito rimettiti alla sarta la quale è orsolina e sa come guarnire i nostri abiti. Però ti faccio notare che non si usa più la seta nelle maniche e colletto".
"Con Margherita è necessario usare dolcezza e fermezza. Avvicinala almeno ogni settimana... E soprattutto bisogna pregare per quest'anima: ricordarla ogni mattina nella santa messa".
"Usa diligenza in tutto quello che fai... E' l'unione con Dio, è la perfetta conformità alla sua divina volontà e lo spirito di sacrificio che ci deve rendere sante".
"Dobbiamo essere piacevoli e mostrarci sempre serene e piene di dolcezza".
"L'avvenire è Gesù, la sua amorosa volontà".
Per le più deboli e timorose Mariannina Amico Roxas ha sempre una parola di incoraggiamento.
"Metti da parte ogni timore nella sorveglianza delle consorelle. Tu sei obbligata a far ciò e se c'è esagerazione da parte tua il Signore mi darà grazia di fartelo notare. Vinci certe ripugnanze, spiegati con semplicità e confidenza".
"Confida. E il Signore adopera tutti i mezzi per elevarci a santità".
"State tranquille per me. Riprendete sempre la vostra serenità dinanzi a Gesù Sacramentato. Egli è il nostro tutto, la nostra pace. Dinanzi a Lui e al suo amore tutto è secondario. Raccomando la presenza di Dio, le giaculatorie che mantengono l'unione con Dio. E poi la carità vicendevole".
"Non badare a certi momenti di tenebre e di dubbio; devono esserci perché l'anima si purifichi e resti provata". 
"Sì, Gesù ti chiama ad alta perfezione malgrado la tua piccolezza, ti vuole strumento della sua gloria e prestati dunque generosamente col perdere totalmente la tua volontà. Prega ed ama".
"Coraggio e confidenza, mia cara. La croce è con noi, ma non abbiamo promesso di seguire Gesù dovunque e come vuole Lui? L'immolazione, l'annientamento...ma in pratica". 
"Teniamoci fortemente unite in questo grande pensiero che ha formato i più grandi santi: Dio mi basta e mi ama".
"Con la croce e con le spine andremo avanti, purché ci sforziamo dal canto nostro di far piacere a Dio e stiamo unite a Lui".
"La Vergine SS. sia con noi in questi nove giorni e ci faccia ripetere il suo generoso fiat di fronte a qualunque tribolazione purché vi sia la gloria di Dio, il bene della Compagnia, l'opera delle opere, la più grande per noi".
"...Sono necessari i difetti, per umiliarci e andare più facilmente in Paradiso! Dunque non preoccuparti di averli anche tu; se non avessi difetti, andresti a rischio di essere esclusa dal Paradiso!"
"Dimentichiamo il passato con tutte le nostre miserie ed apriamo il cuore ad una confidenza illimitata".
"Solleviamo il cuore nella nostra miseria. L'anima umile confida sempre poiché è sicura del compatimento del Signore. E quando Gesù è con noi nessun'altra cosa ci deve angustiare".
"Facciamoci piccole per essere amate da Gesù. Distruggiamo ciò che può dispiacere a Gesù. Ciò è facile con la grazia".
(p.268) "In questo momento di dolorosa prova sii l'anima di fede! Alza gli occhi al Cielo e confida, confida". "Coraggio! Offri la pena per tutte le nostre intenzioni per la Compagnia". 
"... Ho sentito con te la gioia soave di appartenere a Gesù... Grazia singolare... Adesso verrà la prova dell'amore ed è già cominciata; ma sarai forte e generosa accanto a quel Cuore che ti ha tanto amato e ti amerà". 
"Custodisci le grazie, i lumi e tutto con l'orazione sempre più intima, con la continua unione con Dio".
"Il Signore ti vuole piccolo strumento per l'opra santa della Compagnia".
"Vivi tranquilla e se provi qualche momento di sconforto o di scoraggiamento corri a Gesù Sacramentato... Nella santa comunione stringiti a Lui e con confidenza di figlia e di sposa diGli tutto ciò che ti affligge... Apri il tuo cuore alla speranza e pensa che Gesù ti ama di un amore forte e misericordioso, che Egli ti vuole tutta sua, santa e quindi è pronto a concederti tutte le grazie che ti debbono aiutare all'acquisto della perfezione".
"... Le tue pene... sono le oscurità dello spirito, le agonie, le lotte che vi devono essere nella vita spirituale alternate con le consolazioni. Perché dunque scoraggiarsi troppo? Ti consiglio di metterti alla presenza di Dio. E poi offrire tutto e godere anzi di patire tutto per Gesù. In questa unione di patimento sentirai poco a poco un sollievo e forse arriverai al punto di voler patire ancora di più per consolare Gesù, agonizzante sempre nel suo tabernacolo. Sarai l'angelo del conforto del Getsemani. Oh quale fortuna! Dunque coraggio. Sii la vittima di gesù, la sua piccola anima che s'immola ogni giorno sull'altare del sacrificio e stai serena".
Ciò che il (Signore) gradisce al di sopra di tutte le pratiche è la sofferenza. E' lunga la malattia e spesso ti sentirai forse stanca, desiderosa di tornare all'attività. Ma nostro Signore ha voluto lasciarti sulla croce per i suoi santi fini. Fai tesoro di questo tempo".
"Hai ragione...di piangere la mamma. So io che cosa è perdere la mamma! E' il più grande dei dolori. Ma noi dobbiamo alzare gli occhi al cielo e ripetere con Gesù: Fiat! Il Signore che ti ha provato col dolore saprà sostenerti, consolarti, riempire il vuoto che ti ha lasciato nel cuore la dipartita della tua cara mamma. Coraggio, abbandonati sul Cuore amabilissimo di Gesù, in Lui confida".
"Stai contenta ed offriti per i sacerdoti, per la Chiesa".
Chiudo qui. Chiedo perdono alla nostra Madre Mariannina se non sono riuscita a presentarla come meritava, ma ho fiducia che Lei, ora più che mai vicina ad ognuna di noi, saprà colmare i vuoti ed offrire con l'esempio della sua vita un pascolo nutriente per le nostre anime.