Santità nella quotidianità in Marianna Amico Roxas

Se nella santità cerchiamo il meraviglioso, i fatti straordinari, sarà difficile capire la santità di Marianna perché è una santità semplice, se così sì può dire, fatta di comunione con Dio e di amore concreto verso i fratelli, nella quotidianità.
Marianna stessa in una lettera a Chiarina Maiorana sostiene: "Rilevo chiaramente sempre una cosa che è il compendio di tutte le devozioni e la vera santità: vivere con la più grande unione con Nostro Signore e quindi pensare, desiderare e operare per fargli piacere e per amarlo sopra tutto ciò che vi è sulla terra".
Leggendo gli scritti di Marianna ho incontrato una donna pienamente realizzata. È stato bello scoprire in lei una sposa innamorata del suo Sposo, Cristo Gesù, a cui ha dato tutto in risposta all'amore che ha ricevuto. In una lettera alla nipote Maria si legge: "... mi è di grande conforto il poter dare al Signore le mie poche forze e tutto ciò che Egli mi ha dato. Non è che una restituzione!". Così anche in una lettera ad una Figlia di S. Angela: "L'anima tua riposi soltanto in questo pensiero che sei di Gesù, tutta sua; che Egli ti ha scelta fra mille e nessuno potrà toglierti al suo amore. Dolce e soave certezza questa che fa traboccare il nostro povero cuore di santa gioia e ci spinge sempre più ad amare lo Sposo divino".

Tante citazioni si potrebbero fare a questo proposito, ma credo che una lettera esprima con quanta tenerezza e forza amava Gesù ed esortava le figlie spirituali a fare altrettanto: "... non sono le pratiche esterne, siano pyur solenni e devote, che ci devono bastare per contentare lo Sposo delle anime nostre, ma è un nuovo movimento del nostro cuore, un palpito sempre nuovo, è soprattutto un atto della più ferma volontà di sempre meglio perseverare, di togliere dal nostro cuore qualche cosa, anche un'ombra, che dispiace a Gesù e che perciò ci tiene da Lui lontane e fredde nel suo divino servizio". E poi ancora: "...darai piacere allo Sposo dell'anima tua che ha tanti disegni su di te e vuole essere corrisposto!"
A proposito della consacrazione dice a Chiarina: "... E' il Paradiso in terra, è la pienezza della felicità, il gaudio supremo che sembra non potersi contenere tutto nell'anima!".
Potremmo dire che Marianna, affascinata dalla bellezza e dall'amore di questo Sposo eccezionale, visse nella gioia di amarLo, per piacere a Lui e perché tutti coloro che furono a lei vicini conoscessero ed amassero il suo Signore.
Alla luce di questo rapporto d'amore unico che visse con Gesù si comprende un altro aspetto molto importante della sua vita: Marianna, essendo sposa, fu anche madre spirituale. Don Cataldo Naro afferma giustamente: "La sua «maternità» fu esercizio costante di direzione spirituale" ed è evidente nelle sue lettere. Si preoccupò di incoraggiare e far custodire la fede nelle sue figlie spirituali e nelle persone care, la fede intesa come fiducia e abbandono in Dio
misericordioso e grande nell'amore, di cui lei faceva esperienza ogni giorno.
Madre è colei che dà la vita e, siccome la Vita per Marianna era Gesù Cristo, cercò di «donarLo» ai fratelli.
Marianna, insomma, ci fa conoscere la bellezza e l'attualità della consacrazione al Signore nel proprio ambiente e nella quotidianità, come Gesù visse la sua comunione con il Padre e ne rivelò il suo infinito Amore ai fratelli, condividendo gioie e dolori.
Marianna si è lasciata amare dal Signore ed ha corrisposto al suo Amore, manifestando il volto di Cristo Sposo dell'umanità.