Approfondimenti

Ubbidienza in Marianna Amico Roxas

Marianna sentiva forte il "sacro dovere di portare e far penetrare la parola viva edificante" quale l'aveva appresa da quella santa e grande anima, la sig.na Giulia Vismara, e lo manifesta apertamente in una lettera indirizzata a Giuseppina Merisi, superiora della Compagnia di Milano.
Chissà quante volte avrà meditato il cap. 8 della Regola dove S. Angela definisce l'ubbidienza "sola e vera abnegazione della propria volontà"!
Di fatto in tutta la sua vita ha tracciato per le "figlie" un cammino spirituale che lei per prima ha intrapreso, cammino fondato sull'amore a Gesù eucaristia e crocifisso, sull'abbandono alla volontà di Dio, sull'osservanza amorosa della Regola, sulla fiducia nei superiori e sulla preghiera costante, umile e piena di fede.
Osservanza amorosa della regola; abbandono alla volontà di Dio; fiducia nei Superiori.
Ubbidire a Dio, innanzitutto, per Marianna ha significato uniformarsi alla volontà di Dio che, come lei stessa dice in una lettera ad una figlia di S. Cataldo, coincide con la volontà dei superiori: "E poi lasciamo che i superiori operino per il nostro maggior bene, sicure che la loro volontà è quella del Signore".

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Santità nella quotidianità in Marianna Amico Roxas

Se nella santità cerchiamo il meraviglioso, i fatti straordinari, sarà difficile capire la santità di Marianna perché è una santità semplice, se così sì può dire, fatta di comunione con Dio e di amore concreto verso i fratelli, nella quotidianità.
Marianna stessa in una lettera a Chiarina Maiorana sostiene: "Rilevo chiaramente sempre una cosa che è il compendio di tutte le devozioni e la vera santità: vivere con la più grande unione con Nostro Signore e quindi pensare, desiderare e operare per fargli piacere e per amarlo sopra tutto ciò che vi è sulla terra".
Leggendo gli scritti di Marianna ho incontrato una donna pienamente realizzata. È stato bello scoprire in lei una sposa innamorata del suo Sposo, Cristo Gesù, a cui ha dato tutto in risposta all'amore che ha ricevuto. In una lettera alla nipote Maria si legge: "... mi è di grande conforto il poter dare al Signore le mie poche forze e tutto ciò che Egli mi ha dato. Non è che una restituzione!". Così anche in una lettera ad una Figlia di S. Angela: "L'anima tua riposi soltanto in questo pensiero che sei di Gesù, tutta sua; che Egli ti ha scelta fra mille e nessuno potrà toglierti al suo amore. Dolce e soave certezza questa che fa traboccare il nostro povero cuore di santa gioia e ci spinge sempre più ad amare lo Sposo divino".

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Marianna Amico Roxas nella Chiesa del Novecento

Nel contesto delle celebrazioni per il 150° della fondazione della diocesi di caltanissetta, una delle riflessioni più proficue è quella riguardante la capacità che essa ha posseduto nella sua storia di far crescere e maturare vocazioni alla santità.
Una delle figure del passato distintesi per santità è stata Marianna Amico Roxas.
Possiamo datare la sua conversione-chiamata al 6 Maggio 1912, allorché ella vide chiaramente la sua vocazione: fondare la Compagnia di S.Orsola in diocesi e divenire madre di una nuova famiglia di giovani donne consacrate a Dio nel mondo.
Questa missione era da lei sentita come espressione della volontà di Dio e doveva segnare il suo itinerario spirituale.
La consapevolezza dei suoi limiti, la fragilità della salute, le resistenze dei familiari e successivamente le preoccupazioni, le difficoltà e le incomprensioni, non recisero una sicurezza di fondo: la sua missione di essere madre.

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Marianna Amico Roxas e il suo amore verso Dio e verso il prossimo

Innanzitutto credo che Marianna Amico Roxas, terzultima degli otto figli di Rosario Amico Roxas e di Maria Vassallo, abbia ricevuto dai genitori, oltre alla vita, un grande e sincero amore per Dio e per il prossimo.
Prima di essere mandata a studiare nei migliori collegi di Acireale e di Napoli, visse in seno alla famiglia dove ricevette la sua prima educazione: e, come noi sappiamo, in campo educativo l'esempio vale più di ogni parola. Dico questo perché ebbe grandissima importanza sullo sviluppo umano e cristiano degli otto figli la testimonianza della vita dei genitori.
Sappiamo infatti da varie testimonianze che il padre era presidente della Congregazione della Carità (una carica che disimpegnava con onore e rettitudine).
Molte persone tuttora viventi testimoniano come ogni venerdì una lunga fila di poveri del paese si recava a casa degli Amico Roxas e riceveva cibo e offerte in denaro; spesso la piccola Mariannina osservava e il ricordo di tanta miseria le sarà rimasto impresso nella memoria e la spronerà a continuare l'opera caritativa svolta dai genitori.
Dopo i ventanni manifestò ai familiari il desiderio di farsi suora nell'istituto del Boccone del Povero, certamente per poter meglio servire Dio nei poveri; ma la disapprovazione dei genitori non le impedì mai di realizzare la sua aspirazione: servire Dio nei fratelli. E se non lo potè fare da suora bocconista lo fece da consacrata secolare, da figlia di S.Angela, esortando anzi le altre giovani a comportarsi nello stesso modo.
Ma dove attingeva tanta energia, lei così gracile fisicamente, tanta dolcezza e tanta sapienza? Certamente dal suo grande amore per Dio che si traduceva in abbandono filiale alla sua volontà, in una vita di autentica preghiera che le permetteva di essere costantemente alla presenza di Dio.

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Biografia

Marianna Amico Roxas nasce il 21 dicembre del 1883 da una famiglia ricca e molto in vista nella società del tempo. Studia nei migliori collegi: dapprima ad Acireale e poi a Napoli.

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Contatti

Compagnia di Sant’Orsola
“Causa di Canonizzazione
di Marianna Amico Roxas”
Via Garibaldi, 72
93017 San Cataldo (CL)

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